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martedì 13 dicembre 2016

Blu Ocean(ia) 🌺🐟🌊

Bentornati alla nostra Off-TopiColour!!
In questo clima natalizio, circondati di rossi e ori, parliamo invece oggi di un colore ben diverso, uno dei miei preferiti...

IL BLU MARE



il mare ha mille colori, dall'azzurro chiaro, al blu scuro, al nero degli abissi, al luminoso e cristallino turchese; un insieme meraviglioso e armonioso di colori, simbolo di vita.

Il blu è il colore del cielo, del mare, dell’infinito spazio e rappresenta (in opposizione al giallo, terra-madre, fisico, femminile) il cielo-padre, metafisico, maschile.
Il blu corrisponde al chakra della gola Visshudhi che significa purificare ed è situato presso la prima vertebra cervicale.
 La parola chiave del blu è purificazione, con rendere puro si intende la capacità di separare ciò che è velenoso, nocivo da quello che non lo è. Pertanto il blu purifica l’aria, l’acqua e così può aiutare il nostro corpo ad eliminare i “veleni”, infatti è un potente antisettico.
Il colore delle ali dei Cherubini che rappresentava la saggezza divina. Fissando a lungo questo colore si produce un effetto di quiete, soddisfazione ed armonia.
L’azzurro è il colore del mare e del cielo e del ghiaccio. Pertanto, il blu è il colore del silenzio, della calma, della tranquillità e del freddo.
Per i cinesi il blu è il colore dell’immortalità.
Rappresenta l’intelletto, la verità, la fedeltà, la costanza, Il Blu è il colore della grande profondità, il principio femminile. Per i buddisti rappresenta il Cielo.
E’ purificante ed è il colore dello spazio. Induce all’introspezione, alla sensibilità,
alla calma e serenità.


Ne approfitto inoltre per citare il video della canzone del nuovo film Disney, "Oceania", con la meravigliosa "How far I'll go", cantata da Auli'i Cravalho.
Costruito con straordinari effetti visivi, il film possiede un realismo incredibile; in particolare  l'oceano, uno dei veri protagonisti della storia, è rappresentato magnificamente.
In seguito, il video già citato di una delle scene del film, in cui l'oceano incanta con i suoi meravigliosi colori

E qui invece, dal video della versione francese della canzone, i meravigliosi colori del VERO oceano polinesiano.






domenica 6 novembre 2016

Yellow silk , golden leaves...🍂🍂🍂



My featherbed is deep and soft,
and there I’ll lay you down,
I’ll dress you all in yellow silk
and on your head a crown.
For you shall be my lady love,
and I shall be your lord.
I’ll always keep you warm and safe,
and guard you with my sword.



And how she smiled and how she laughed, 
the maiden of the tree.
She spun away and said to him,
no featherbed for me.
I’ll wear a gown of golden leaves,
and bind my hair with grass,
But you can be my forest love,
and me your forest lass.



da A Storm of Swords, 
Capitolo 3 della saga "A song of ice and fire"
George R.R. Martin

canzone associata ai personaggi di Arya Stark (con Gendry Baratheon) e Lyanna Stark


sabato 29 ottobre 2016

ONE DAY MORE...

Domani sera su Iris, per la prima volta nelle televisioni italiane, andrà in onda il musical dei musical, il mitico, meraviglioso, inimitabile....


Come non hai mai visto Les Miserables???
Non vedevo l'ora di trovare l'occasione di parlare di questa meraviglia: il primo musical di cui mi sia realmente innamorata, con le musiche tra le mie preferite, un adattamento cinematografico tra i più riusciti, ma soprattutto tratto dal mio libro preferito, scritto dal mio autore preferito...insomma, non potevo non parlarne! 
Persino gli attori di How I Met Your Mother lo amano!
Scritto nel 1980, viene per la prima volta messo in scena nel 1985 alla West End di Londra, dove da allora non ha mai smesso di essere rappresentato (parliamo di 31 anni ininterrotti di spettacoli!!). In realtà la versione inglese "originale" è tratta da una precedente francese, che però è stata radicalmente cambiata nella versione inglese (basti pensare che Eponine non aveva assoli nella versione francese, mentre in quella inglese il suo "On my own" è diventato uno dei grandi classici delle canzoni musical).
Queen's Theatre, Londra
Teatro attuale de Les Mis
Tratto dal celebre romanzo di Victor Hugo, narra la storia dell'ex-detenuto Jean Valjean, che fuggito dal suo passato inizia una nuova vita con la piccola Cosette, figlia della povera Fantine, un'operaia morta di stenti. Ma al passato non si può fuggire: Javert, poliziotto, continua a inseguire l'ex detenuto, e quando lo trova, anni dopo (1832) una nuova rivoluzione sta impazzendo tra le strade parigine. Gli studenti si ribellano al nuovo re, e tra questi Marius, che si innamora a primo sguardo di Cosette. Valjean sarà quindi costretto a scegliere tra lo sfuggire a un triste destino e il salvare l'amore di sua figlia.



In realtà riassumere in poche righe un romanzo complesso come questo è difficile: ogni personaggio al suo interno ha una sua storia, e tutte sono ugualmente importanti e bellissime, ed è forse proprio questo che lo rende un romanzo assolutamente magnifico, e, benchè privato di molte parti, un adattamento musical al pari in bellezza e sentimenti.


Ma passiamo ora ai nostri colori:
Una canzone in particolare fa riferimento a due colori...

(La versione nel link è presa dal concerto per il 10° anniversario, una delle migliori versioni secondo me, anche se il migliore Enjolras rimane l'inarrivabile Ramin Karimloo!)

Marius ha appena conosciuto Cosette, e pazzo d'amore non è più sicuro di volersi unire ai suoi amici nella rivolta, dove sa che potrebbe morire.
Inizia quindi questa canzone in cui Marius, incitato da Grantaire, esprime le sue nuove emozioni, per cui il Rosso è il colore del desiderio, e il Nero quello della disperazione perchè lei non è con lui. A farlo tornare alla realtà e all'imminente rivoluzione ci pensa Enjolras (il mio personaggio preferito...in assoluto!), per cui invece il Rosso è il colore di un mondo che sta per nascere e il Nero quello dell'oscurità che sta finendo. Un bellissimo confronto, su come due stessi colori possano assumere significati diversi a seconda delle emozioni di chi li guarda.

"RED I see my soul on fire                                          BLACK my world if she's not there                                RED the color of desire                                              BLACK the color of despair!"


"RED the blood of angry men                                   BLACK the dark of ages past                                       RED a world about to dawn                                            BLACK the night that ends at last!"





Il rosso è in particolare il colore chiave dell'intera storia, il colore di tutte le emozioni, gli amori che si susseguono, da quello felice di Marius e Cosette, a quello triste di Eponine; ma anche il colore del sangue, della speranze infrante di tanti giovani studenti uccisi...

Bene, non mi dilungo ancora, anche perchè fosse per me parlerei de Les Mis per ore e ore. Quindi vi lascio con una sola domanda....


Canzoni consigliate da ascoltare: I dreamed a dream (Fantine) - One day more (cast) - Empty chairs at empty tables (Marius) - Drink with me (cast) - Stars (Javert) - Master of the House (Thenardiers)

E' possibile vedere la versione del 10° anniversario a questo link.


martedì 25 ottobre 2016

Your true colors are beautiful...Like a rainbow 🌈🌈

To see somebody's TRUE COLORS
riuscire a vedere la vera natura di una persona, il suo animo

True Colors, Cyndi Lauper

sabato 22 ottobre 2016

Even in the darkness Every color can be found...

Here’s a story of a girl
Who grew up lost and lonely
Thinking love was fairytale
And trouble was made only for me

Even in the darkness
Every color can be found
And every day of rain
Brings water flowing
To things growing in the ground

Grief replaced with pity
For a city barely coping
Dreams are easy to achieve
If hope is all I’m hoping to be

Anytime you’re hurt there’s one
Who has it worse around
And every drop of rain
Will keep you growing
Seeds you’re sowing in the ground

So keep your head up Billy, buddy


Penny's song, from the musical "Dr. Horrible's Sing-Along Blog"
Perfromed by Felicia Day

venerdì 21 ottobre 2016

Science Fiction Double Feature

Torniamo con un nuovo post per la rubrica Off-TopiColor, quest'oggi dedicata a...
IL ROCKY HORROR PICTURE SHOW!

Ieri notte è andato in onda in America il remake del celebre film-musical che ha segnato un'era. Erano gli anni Settanta, il mondo scopriva una nuova libertà, quella sessuale, fino ad allora totale tabù. Nel mondo dei musical il primo sentore di
questa nuova epoca arrivò con il musical Hair, in cui alcune scene erano di nudo, un vero scalpore. Ed è in questo mondo che, nel 1973 (il film venne invece realizzato due anni dopo), Richard O'Brian (interprete anche del personaggio Riff-Raff) scrisse quest'opera iconica, dove la trasgressione (Frank-n-Furter, Tim Curry) viene insegnata a un mondo riluttante all'inizio, ma poi pronto ad accoglierla (Brad, Barry Bostwick, e Janet, Susan Sarandon).

Se non ne avete mai sentito parlare, o semplicemente non l'avete mai visto, vi consiglio vivamente di cercarlo e guardarlo subito! Non leggete la trama prima, non informatevi, semplicemente guardatelo con la mente aperta, pronti a qualcosa di completamente stravagante, assurdo, divertente ed emozionante!



Ma passando ai colori, due canzoni in particolare ne fanno riferimento in maniera emblematica.

ROSE TINTS MY WORLD
Siamo alla fine del film, e i protagonisti principali cantano ciò che hanno "imparato"; in particolare ciò che hanno capito di amare più di ogni altra cosa, la lussuria, il sentimento di assoluta libertà, che è ciò che "rose tints my world/ And keeps me safe from the troubles and pain" ("tinge il mio mondo di rosa e mi tiene al sicuro dai miei problemi e dolore"). Finalmente sono liberi, sono felici, e il mondo è diventato completamente ROSA, colore in genere associato al femminile, in questo senso alla libertà di espressione.

I'M GOING HOME
Ecco ora la canzone più emozionante del film; Magenta e Riff-Raff si ribellano al padrone, e questi, rassegnato ormai a dover abbandonare la Terra, canta questa struggente canzone di addio, in cui il colore principale, sia nella canzone che nella scenografia, è il colore BLU ("Smile, and that will mean I may/ 'Cause I've seen blue skies/ Through the tears in my eyes/ And I realize I'm going home" - "sorridi, questo significa che potrò, perchè ho visto i cieli blu tra le lacrime nei miei occhi, a ho capito che sto tornando a casa"). Anche qui di nuovo si tratta di un colore che significa libertà, ma ancora più speranza, perchè non c'è una fine (pensava lui!) e anche attraverso le lacrime il cielo è sempre blu.


Vi saluto miei cari amici, e vi ricordo...


mercoledì 19 ottobre 2016

Vid'io Fiorenza...

Quant’è bella giovinezza
che si fugge tuttavia!
Chi vuole esser lieto, sia,
di doman non c’è certezza. 

Lorenzo De Medici

Ieri sera è andata in onda la prima entusiasmante puntata della serie Rai "I Medici: Masters of Florence", che per otto puntate ci accompagnarà alla scoperta di Cosimo De Medici (nonno del più celebre Lorenzo), che con il suo amore per l'arte e la sua astuzia ha contribuito a rendere Firenze la grande culla d'arte che oggi conosciamo.
Nel nostro viaggio nei colori, vediamo allora i due stemmi dei protagonisti della serie, quello della famiglia dei Medici e quello della città di Firenze.

MEDICI
In origine, l'arma della famiglia de' Medici mostrava sei palle rosse in campo oro .
Le origini di tale stemma sono dubbie: secondo una leggenda piuttosto tarda le palle sarebbero le
impronte della clava dal gigante Mugello lasciate sullo scudo dorato del mitico progenitore del casato, Averardo, giunto in Toscana al seguito di Carlo Magno.
Secondo altre ipotesi, ritenute piuttosto improbabili, le palle medicee potrebbero essere pillole medicinali e andrebbero riferite al nome della famiglia, o arance amare che alluderebbero ai commerci dei Medici con l'Oriente.
L'opinione più accreditata vuole che lo stemma, che nella forma più antica sarebbe stato un campo d'oro seminato di bisanti vermigli (o, meglio, torte vermiglie, essendo i bisanti per definizione smaltati d'oro o d'argento), sia derivato, mediante inversione degli smalti, dall'insegna dell'Arte del Cambio (di rosso, seminata di bisanti d'oro), alla quale i Medici si erano iscritti dopo essersi stabiliti a Firenze dal Mugello.
La palla in alto fu sotto Piero il Gottoso sostituita da una palla azzurra, caricata di tre fiordalisi d'oro, per concessione del re di Francia.

FIRENZE
L'araldica mostra un “Iris germanica”, detto giglio di Firenze o giaggiolo bianco, di colore rosso su sfondo bianco o argento.
La sua origine è incerta, tra le varie leggende sorte in merito vi è quella che vede derivare l'abbinamento della città (Florentia) con il fiore perché la sua fondazione da parte dei romani avvenne nell'anno del 59 a.C., durante le celebrazioni romane per l'avvento della primavera, i festeggiamenti in onore alla dea Flora (Ludi Florales o Floralia - giochi e competizioni pubbliche) che si svolgevano dal 28 aprile al 3 maggio.
In origine i colori erano invertiti, ma essendo questi simbolo dei Ghibellini mentre il loro contrario (ovvero i colori attuali) simbolo dei Guelfi, alla vittoria di questi ultimi il colore della città divenne rosso su sfondo bianco.

I COLORI NEI DUE STEMMI
ORO: è il metallo più nobile. Si indica punteggiando il campo dello scudo o le figure così colorate. E' simbolo di ricchezza, comando, potenza.
ROSSO: si rappresenta con linee verticali e, richiamandosi al sangue versato in battaglia, rappresenta il valore, l'audacia, la nobiltà ed il dominio.
BIANCO: in araldica questo colore è sostituito dall'argento, ma alcune figure possono essere rappresentate in bianco.
ARGENTO: con l'oro è uno dei due metalli usati in araldica. Negli stemmi disegnati in bianco e nero, si indica lasciando in bianco il campo. In araldica sostituisce il bianco in quanto più splendente. Simboleggia la purezza, l'innocenza, la giustizia e l'amicizia. 


martedì 11 ottobre 2016

...ora possiedono te.


Qualcosa che era una bomba, una grossa bomba, aveva distrutto i miei originali tavolini Njurunda a forma di yin color verde ramarro e yang arancione, da incastrare insieme per formare un cerchio. Ora erano un cumulo di schegge. 
Il mio salotto Haparanda con le fodere arancione, firmato da Erika Pekkari, era un ammasso di immondizie. 
E io non ero il solo schiavo del mio istinto di nidificazione. Gente che conosco, che una volta andava a sedersi in bagno con una rivista pornografica, adesso va a sedersi in bagno con un catalogo dell’Ikea. 
Abbiamo tutti la stessa poltrona Johanneshov con lo stesso disegno Strinne a strisce verdi. La mia è precipitata per quindici piani, bruciando, dentro una fontana. 

Abbiamo tutti le stesse lampade Rislampa/Har costruite con filo di ferro e carta ecologica, non sbiancata. Le mie sono coriandoli. 
Tutte quelle sedute in bagno. 
Il servizio di posate Alle. Acciaio inossidabile. A prova di lavastoviglie. 
L’orologio Vild da anticamera, di acciaio zincato, oh, non avevo potuto farne a meno. 
La consolle a ripiani Klipsk, oh, sì. 
Le cappelliere Hemlig. Sì. 
Tutta roba che luccicava disseminata nella strada sotto il mio grattacielo. 
La mia parure coordinata Mommala. Disegnata da Tomas Harila e disponibile in quanto segue: 
Violetto. 
Fucsia. 
Cobalto. 
Ebano. 
Antracite. 
Bianco latte o vinaccia. 
Una vita intera per comprare questa roba. 
I miei tavoli Kalix dallo smalto fine per le occasioni. 
I miei tavoli da nido. 
Compri mobili. Dici a te stesso, questo è il divano della mia vita. Compri il divano, poi per un paio d’anni sei soddisfatto al pensiero che, dovesse andare tutto storto, almeno hai risolto il problema divano. 
Poi il giusto servizio di piatti. Poi il letto perfetto. Le tende. Il tappeto. 
Poi sei intrappolato nel tuo bel nido e le cose che una volta possedevi, ora possiedono te. 


da Fight club, di Chuck Palahniuk,
traduzione di Tullio Dobner



Off-TopiColour 🌈🌈

Introduciamo oggi una rubrica che accompagnerà il nostro viaggio nel mondo grigio...aggiungendo un po' di colore! In questa rubrica inserirò infatti brevi curiosità su tutti gli altri colori, citazioni da libri a me cari, video, immagini o canzoni di musical o di radio!
Insomma, un piccolo spazio per variare un po' dal nostro amato grigio!
Spero vi piaccia!

venerdì 7 ottobre 2016

Benvenuti!

"Amo gli scenari, ma non amo né il bianco né il nero: è nel grigio che si trova più verità possibile.
Giovanni Floris

Benvenuti nel mio blog interamente dedicato al color GRIGIO TOPO!
Questo blog sarà correlato al corso di Storia delle cose, durante il quale esploreremo il ruolo del colore nell'antropologia umana, osservandone le funzione nella letteratura, nella tecnologia e nella vita dell'uomo in  generale, per poi approfondire ciascuno ogni aspetto per il colore singolarmente assegnato, per me appunto il grigio.
Sarà una "avventura informatica" sicuramente interessante e ricca di curiosità, tutta incentrata su questo colore, che tanto ricorda ciò che è triste e cupo, bigio, ma che invece ci serberà tante sorprese divertenti!
Non mancheranno i post sugli altri colori, nella rubrica "Off-TopiColour", canzoni e citazioni, opere d'arte e ricette.
E allora...buon lavoro a me, e buon viaggio a voi, in questo mondo grigio, ma non per questo meno allegro!