mercoledì 19 ottobre 2016

Vid'io Fiorenza...

Quant’è bella giovinezza
che si fugge tuttavia!
Chi vuole esser lieto, sia,
di doman non c’è certezza. 

Lorenzo De Medici

Ieri sera è andata in onda la prima entusiasmante puntata della serie Rai "I Medici: Masters of Florence", che per otto puntate ci accompagnarà alla scoperta di Cosimo De Medici (nonno del più celebre Lorenzo), che con il suo amore per l'arte e la sua astuzia ha contribuito a rendere Firenze la grande culla d'arte che oggi conosciamo.
Nel nostro viaggio nei colori, vediamo allora i due stemmi dei protagonisti della serie, quello della famiglia dei Medici e quello della città di Firenze.

MEDICI
In origine, l'arma della famiglia de' Medici mostrava sei palle rosse in campo oro .
Le origini di tale stemma sono dubbie: secondo una leggenda piuttosto tarda le palle sarebbero le
impronte della clava dal gigante Mugello lasciate sullo scudo dorato del mitico progenitore del casato, Averardo, giunto in Toscana al seguito di Carlo Magno.
Secondo altre ipotesi, ritenute piuttosto improbabili, le palle medicee potrebbero essere pillole medicinali e andrebbero riferite al nome della famiglia, o arance amare che alluderebbero ai commerci dei Medici con l'Oriente.
L'opinione più accreditata vuole che lo stemma, che nella forma più antica sarebbe stato un campo d'oro seminato di bisanti vermigli (o, meglio, torte vermiglie, essendo i bisanti per definizione smaltati d'oro o d'argento), sia derivato, mediante inversione degli smalti, dall'insegna dell'Arte del Cambio (di rosso, seminata di bisanti d'oro), alla quale i Medici si erano iscritti dopo essersi stabiliti a Firenze dal Mugello.
La palla in alto fu sotto Piero il Gottoso sostituita da una palla azzurra, caricata di tre fiordalisi d'oro, per concessione del re di Francia.

FIRENZE
L'araldica mostra un “Iris germanica”, detto giglio di Firenze o giaggiolo bianco, di colore rosso su sfondo bianco o argento.
La sua origine è incerta, tra le varie leggende sorte in merito vi è quella che vede derivare l'abbinamento della città (Florentia) con il fiore perché la sua fondazione da parte dei romani avvenne nell'anno del 59 a.C., durante le celebrazioni romane per l'avvento della primavera, i festeggiamenti in onore alla dea Flora (Ludi Florales o Floralia - giochi e competizioni pubbliche) che si svolgevano dal 28 aprile al 3 maggio.
In origine i colori erano invertiti, ma essendo questi simbolo dei Ghibellini mentre il loro contrario (ovvero i colori attuali) simbolo dei Guelfi, alla vittoria di questi ultimi il colore della città divenne rosso su sfondo bianco.

I COLORI NEI DUE STEMMI
ORO: è il metallo più nobile. Si indica punteggiando il campo dello scudo o le figure così colorate. E' simbolo di ricchezza, comando, potenza.
ROSSO: si rappresenta con linee verticali e, richiamandosi al sangue versato in battaglia, rappresenta il valore, l'audacia, la nobiltà ed il dominio.
BIANCO: in araldica questo colore è sostituito dall'argento, ma alcune figure possono essere rappresentate in bianco.
ARGENTO: con l'oro è uno dei due metalli usati in araldica. Negli stemmi disegnati in bianco e nero, si indica lasciando in bianco il campo. In araldica sostituisce il bianco in quanto più splendente. Simboleggia la purezza, l'innocenza, la giustizia e l'amicizia. 


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